Sono sull’aereo per Lourdes, in pratica non sono ancora arrivata in Francia, eppure mi sembra di essere in viaggio da giorni. Sarà per il volo già preso ieri, gli abbracci stretti stretti, le chiacchiere davanti ad un caffè freddo, le risate improvvise e bellissime, insomma mi sento abbastanza in trambusto! Ma forse è l’anima ad esserlo. Ho un turbinio di pensieri in testa che in confronto l’uragano Katrina è un venticello estivo! Ma tutto sembra scorrere bene, nonostante tutto. Precisamente nonostante la tratta di treno cancellata e l’infiammazione all’orecchio di stanotte!
Qualcuno ieri sera mi ha detto che se il treno è stato cancellato ci sarà un perché! Effettivamente in aeroporto, parlando con altri pellegrini, capisco che chi aveva prenotato il treno aveva scelto il treno prima del mio, per cui su quel treno probabilmente sarei stata da sola. Adesso invece mi ritrovo già con dei compagni di viaggio con cui a Lourdes dividerò un taxi.
Riconoscersi all’aeroporto è stato facilissimo! Maria Teresa ha addirittura il mio stesso zaino e il mio stesso sacco a pelo, potremmo fare le gemelle Kessler! In generale comunque basta lo zaino come biglietto da visita. Certo il mio in confronto sembra enorme. Per toglierlo e metterlo ormai faccio delle manovre studiate, e ogni volta penso alla tappa di domani, anche se più si avvicina più mi sento fiduciosa! Vedremo!
Per il momento passo e chiudo e metto le cuffiette, prima che la bambina, seduta due file dietro di me, finisca il lavoro e mi distrugga l’orecchio sinistro!
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Sono sul treno Lourdes – Bayonne. Si, avete capito bene sul treno, perché poi alla fine, per una serie di “fortunati” eventi, il taxi non lo abbiamo più preso!
La mia prima fortuna è stata la mia compagna di viaggio in aereo, Maria Rita. Non era una pellegrina diretta a Santiago, ma una signora che da anni presta volontariato a Lourdes nel periodo estivo. Ho ascoltato un pezzetto della sua storia e lei un pezzetto della mia, ed è così che si pongono le basi di una buona amicizia.
All’uscita dell’aeroporto si forma, in maniera quasi naturale, un gruppo fatto da pellegrini e da Maria Rita. Ci rendiamo conto di aver perso il bus per il centro, ed in giro non vediamo taxi. C’è però un pullman privato con un gruppo di italiani. Mari Rita chiede se possono darci un passaggio, l’autista controlla che ci siano posti per tutti e poi ci fa salire. Nelle ultime file con noi si siede anche Giordano, fa parte dell’ordine dei cavalieri della Croce di Malta e fa il volontario a Lourdes da anni. Non so perché ma ci prende sotto la sua ala protettrice e decide di farci da cicerone e di portarci alla grotta. Ci mostra le varie strutture presenti nei pressi del santuario e ce ne racconta la storia. Poi si toglie la spilletta con la croce di Malta che ha nella giacca e la dà ad Alessio, un ragazzo di Lecco: “portamela fino a Santiago. Poi ci rivediamo e me la ridai”. E Alessio sono sicura che lo farà!
Davanti alla grotta ognuno di noi si chiude in preghiera, ed io che ho un rapporto tutto mio con la religione, mi rivolgo alla Madonnina di Lourdes davvero a cuore aperto. Accendo anche una candela e non con poca fatica. C’è vento e fatico, ci provo più volte finché alla fine sembra una torcia e rimane accesa, nonostante il vento soffi ancora. E allora penso che a volte per raggiungere ciò che il nostro cuore desidera dobbiamo provarci e riprovarci, ma alla fine nessun vento ci sposterà!
Usciti dal santuario torniamo in stazione con l’idea di mangiare un panino e poi dividere un taxi in 5. In realtà di fronte la stazione troviamo altri ragazzi conosciuti in aeroporto, che aspettano ancora il treno delle 12:30 perché in ritardo. Ci facciamo due conti al volo e capiamo che in 5 è più economico prendere il treno, per cui corriamo in biglietteria e scalpitiamo dietro un signore che sembra non sapere nemmeno il suo nome da quante domande fa!
Alla fine ce la facciamo, affamati e stanchi saliamo sul treno per Bayonne e poi da lì prendiamo il pullman per Saint Jean!
Arrivo a Saint Jean stanca, e non ho ancora fatto nulla!! Insieme al resto del gruppo (che si sta creando in maniera del tutto naturale) ci rechiamo all’ufficio del pellegrino dove troviamo, che ve lo dico a fare, una gentilezza estrema (come direbbe la mia amica Marghe). Ci indicano la via da prendere per la Route Napoleon e quali tratti evitare perché pericolosi. Timbriamo la credenziale e via verso La vita è bella, l’ostello che abbiamo prenotato. In realtà gli altri non sapevano ancora dove andare ma si sono fidati di me, e hanno fatto bene!
Ad accoglierci c’è Patrizia, la vedo dal vivo per la prima volta ma sembra già di conoscerla. Lei e il compagno si sono innamorati sul cammino e poi hanno aperto questo delizioso ostello. Già il nome per me ha vinto! E con loro la vita è davvero bella. Siamo tutti italiani, a parte Frank il compagno di Patrizia, e trascorriamo una serata bellissima, accompagnata da ottimo cibo! Alla fine foto finale e tanti abbracci prima di salutarci e andare a letto. Io ovviamente faccio la mia cappellata del giorno: mi dimentico totalmente dei tedeschi in camera con noi, e accendo la luce come se nulla fosse!! Non credo di essere diventata una loro beniamina! Comunque la sveglia è fissata alle 5, l’indomani mi aspettano i Pirenei!!